Dall’analisi ecologica alle strategie di pianificazione
Corrado Battisti, Bernardino Romano
Città Studi Edizioni, Torino, 2007
 
frammentazioneLa millenaria opera dell’uomo ha cambiato la fisionomia di interi continenti; ma è soprattutto negli ultimi secoli, col dilagare dell’urbanizzazione e delle infrastrutture, che l’intensità delle trasformazioni ha raggiunto livelli inusitati.
La crisi della biodiversità e l’estinzione di massa alla quale stiamo assistendo è in gran parte diretta conseguenza proprio di questa progressiva erosione e frammentazione del paesaggio originario, le cui “isole” residue di sistemi naturali sono venute a trovarsi immerse nel “mare” di una matrice territoriale antropizzata che, ostacolando la dispersione delle popolazioni animali e vegetali, le espone ad innumerevoli estinzioni locali.
La tradizionale strategia di conservazione, basata sulle aree protette, ha rivelato da tempo tutta la sua fragilità, in quanto il loro isolamento reciproco non garantisce il flusso genico tra metapopolazioni, né la ricolonizzazione delle aree naturali dopo un’estinzione locale. Da qui l’idea –stimolata anche dal filone disciplinare della landscape ecology– di riconnettere le “isole” di sistemi naturali in una rete ecologica, attraverso corridoi ecologici. La semplicità di questa intuizione di base e il carattere enfatico ed evocativo delle due parole chiave (“rete” ed “ecologica”), accessibili sia al largo pubblico sia a professionisti di formazione non naturalistica, hanno decretato la rapida affermazione di questo concetto nella pianificazione.
Ma proprio questa accattivante semplicità comporta il rischio di amari fallimenti. Basti pensare che un corridoio può essere una connessione per alcune specie, ma una barriera per altre e addirittura una trappola ecologica per altre ancora, per comprendere quanto, in realtà l’apparente semplicità si tramuti d’un colpo in elevati livelli di complessità.
Da qui l’utilità di un volume che, con un linguaggio largamente accessibile, espone in maniera approfondita –con insoliti rigore e chiarezza, dovizia di esempi ed una bibliografia particolarmente ricca– le problematiche della frammentazione ambientale, i suoi effetti sulla diversità biologica (a livello di individui, popolazioni, comunità, ecosistemi e paesaggi), i punti di forza e i limiti dell’approccio della connettività e delle reti ecologiche. L’arsenale della conservazione a disposizione della pianificazione ambientale si arricchisce così di strumenti teorici e pratici, tra i quali una vasta gamma di indicatori.
Ma l’obiettivo più ambizioso del volume è forse di natura pratica: integrare le conoscenze fra discipline naturalistiche ed urbanistiche, individuando criteri e metodologie comuni e superando le differenze nei linguaggi e negli approcci, al fine di un’efficace strategia di conservazione. L’approccio urbanistico, infatti, interpreta la rete ecologica come uno strumento pratico di pianificazione da tradursi in sistema concreto di “reti” ben definite sul territorio (zonizzazione), all’interno di un piano che deve essere elaborato nei tempi di legge. L’approccio ecologico, invece, vede le reti ecologiche come uno schema di riferimento sul quale lavorare in modo analitico e sperimentale; tende perciò ad essere più cauto nelle conclusioni, consapevole della complessità e del dinamismo dei sistemi naturali. Ma il miglior approccio sperimentale può risultare sterile se non riesce a tradursi in strumenti operativi di pianificazione territoriale. È dunque necessario un duplice sforzo: da parte delle discipline urbanistiche per acquisire le conoscenze sulle problematiche complesse di tipo ecologico, evitando azzardate semplificazioni; da parte degli ecologi per fornire indicazioni sintetiche a chi si occupa di chiudere il processo di pianificazione. È esattamente il duplice sforzo –riuscito– compiuto dagli autori.
La proposta di fondo è che la carta ecosistemica (traslazione fisica della struttura ecosistemica) divenga il supporto di interscambio e di confronto dei multiformi interessi incentrati sul territorio, rendendo esplicite le conseguenze che le nostre opzioni economiche e di qualità della vita innescano a carico della biodiversità e dei complessi processi che la governano. Nel volume sono spiegati con dovizia di dati ed esempi non solo tutti i nodi problematici delle reti ecologiche, ma anche le scorciatoie per la loro utilizzazione corretta nella pratica della progettazione ambientale.
 
Giuseppe Sansoni