Premessa

Firenze il 16-17 novembre 2011

31L’idea di poter valutare la qualità di un ecosistema analizzando risposte biologiche è nata in Europa all’inizio del XX secolo con il concetto di sistema saprobico di Kolkowitz & Marsson. In tale concezione, un bioindicatore è una specie (o comunità) in grado di segnalare alterazioni delle condizioni fisico-chimiche dell’ambiente in cui vive mediante variazioni nella sua abbondanza, morfologia, fisiologia o comportamento (per la comunità: struttura, composizione specifica, diversità).
Nel corso degli ultimi anni è andato definendosi un nuovo ambito di applicazione delle tecniche di bioindicazione che utilizza lo studio di comunità per la definizione della qualità ecosistemica degli ambiti oggetto di studio. In questa ottica, un buon bioindicatore è particolarmente idoneo per valutare parametri dell’ecosistema non misurabili strumentalmente, come la complessità biologica, il valore ecologico, la qualità e il senso (progressivo e regressivo) delle trasformazioni dinamiche della comunità. Specie e comunità vengono interpretate come “spie” di condizioni complesse da comprendere, essendo la risultante di una interazione di molteplici fattori; un bioindicatore per essere affidabile deve interagire con il fenomeno osservato. Si tratta, in estrema sintesi, di una quota significativa dell’ecosistema, necessaria e sufficiente ad esprimere un giudizio sullo stato complessivo del sistema.
In questo quadro, scientifico e normativo (a cui appartiene anche l’evoluzione della normativa in materia di acque, determinata dalla Direttiva 2000/60/CE), è di particolare importanza evitare il rischio di banalizzazione nell’utilizzo e nella valutazione dei risultati della bioindicazione nell’ambito delle attività di controllo ambientale.

Anniversario

Il CISBA in occasione del suo 25° anniversario ha voluto promuovere un evento che fosse l’occasione per una riflessione sulle diverse modalità di intendere 25organizzatorila bioindicazione, sull’evoluzione delle metodiche utilizzabili in ambienti diversi e sull’opportunità di individuare, in funzione della tipologia di problema (valutativo, gestionale, di pianificazione), gli strumenti di bioindicazione più adeguati dal punto di vista del valore di riferimento, della scala di giudizio, dell’entità delle risorse necessarie.

Il seminario si è svolto a Firenze il 16-17 novembre 2011 registrando una forte partecipazione e adesione da parte di diverse componenti del mondo scientifico: dalle Agenzie ambientali agli Enti preposti alla gestione ambientale e territoriale, dai liberi professionisti al mondo universitario, testimoniando l'interesse diffuso per questo tema nelle sue molteplici articolazioni e  applicazioni. Significativo per lo sviluppo di queste giornate di lavoro è stato il contributo delle Università degli studi, intervenute attraverso numerose relazioni e comunicazioni.

Il seminario è stato organizzato in una Sessione plenaria, due Sessioni tematiche ed una Sessione poster.

Programma

Programma Interventi

La Sessione plenaria è stata introdotta dalla relazione di Gianluigi Rossi, presidente CISBA, che ha proposto la metafora della "cassetta degli attrezzi" dell'ecologo come bagaglio culturale di riferimento a cui attingere di volta in volta per scegliere lo strumento più idoneo all'analisi che si deve effettuare, tema ripreso nel corso dei lavori da diversi relatori divenendo, si può dire, il filo conduttore di queste giornate seminariali. Leggi la relazione

La mattinata è proseguita con le relazioni di docenti esperti sui temi della bioindicazione nei diversi ambiti di applicazione: acque interne (Pierluigi Viaroli), acque di transizione (Giorgio Mattassi), ecosistemi terrestri (Maurizio Paoletti), processi di VIA e VAS (Sergio Malcevschi), qualità dell'aria (Stefano Loppi).    
Le successive Sessioni tematiche sono state l'occasione di aggiornamento e confronto sullo stato dell'arte della bioindicazione nei diversi contesti e per differenti finalità, attraverso la presentazione delle esperienze e lavori maturati da Università, Agenzie, Enti pubblici, Liberi professionisti. 
   

Premio

DSC 0131Programma Sessione Poster

Il Premio della Sessione poster dedicato alla memoria di Enrico Olivieri
è stato assegnato al titolo:

Componenti naturalistiche e infrastrutture viarie
Primo bilancio delle esperienze di monitoraggio in essere in Lombardia
Rossi P. & Villa E., Frasconà C.
ARPA Lombardia, Milano 

Attestato

Data l'occasione,  non poteva mancare un significativo momento celebrativo, rappresentato dalla consegna degli attestati di merito ai soci 25ennali, già fondatori dell'associazione

25soci

da sinistra: Roberto Spaggiari, Daniela Lucchini, Rossella Azzoni, Gilberto Baldaccini,
Pier Francesco Ghetti, Giuseppe Sansoni.

Tavola Rotonda

25tavrotAl termine dei lavori del Seminario si è svolta una tavola rotonda sul tema: “I metodi biologici nell’ambito delle attività di controllo, di monitoraggio e di classificazione delle acque interne superficiali” coordinata da Gian Luigi Rossi,  a cui hanno partecipato Pier Francesco Ghetti, Daniela Lucchini, Pietro Genoni e Laura Leone.

Approfondimento: Sintesi Tavola rotonda